Il sole come materiale di progetto urbano

Il sole come materiale di progetto urbano

di Ivana Carbone

in: Spazi aperti (rubrica), Architetture e città del III millennio, 2011 – Edizioni dell’Anna, Roma

Il carattere spesso opzionale dello spazio aperto urbano richiama l’attenzione sulla necessità di un miglioramento delle sue condizioni ambientali.

Studi americani, sin dagli anni ’80, relazionando la forma urbana ai comportamenti delle persone, hanno rilevato quanto la qualità ambientale incida sull’effettiva vitalità dello spazio: secondo J. Gehl, quando uno spazio aperto è povero di qualità, si svolgono solamente attività necessarie, che invece si moltiplicano e diventano volontarie al migliorare delle condizioni che l’ambiente offre, fino a generare attività sociali, strettamente dipendenti dalla compresenza di persone in quel luogo. W. H. Whyte ha evidenziato quanto l’interazione sociale possa essere contagiosa, con riverberi sulla qualità urbana.

Il fruitore con le sue azioni e le sue percezioni, ponendosi come protagonista della scena urbana, contribuisce al di là del progetto a definire le modalità d’uso di uno spazio e ad imprimervi un carattere fino a generare dinamiche sociali. La percezione del benessere, che è ciò che condiziona in principio l’abitabilità e le eventuali attività di uno spazio o delle sue sub-aree, assumerebbe quindi un ruolo così determinante da far gravitare l’attenzione verso qualità invisibili.

Le correnti d’aria che si formano in uno spazio urbano, la luminosità tenue o abbagliante, le variazioni d’umidità e le interrelazioni che si stabiliscono tra corpo e spazio, così come gli scambi termici tra elementi materici e aria, sono espressioni di un’atmosfera in cui il progetto è direttamente coinvolto.

La componente climatica richiede d’essere integrata nel linguaggio stesso dell’architettura, a monte del progetto e al di là della composizione metrica, fino a diventare un materiale dalle espressioni leggere e interpretabili. L’interpretazione più immediata della percezione climatica o termica avviene attraverso la presenza della radiazione solare, attraverso la quantità di luce e calore che gli spazi ricevono.

Espressione climatica e risorsa estremamente fruita in ambito mediterraneo, la radiazione solare, da cui dipende principalmente il microclima, caratterizza con proprietà sia fisiche che simboliche la qualità dello spazio, meritando un ruolo prioritario nel disegno urbano quale materiale codificato. Il progetto può infatti sfruttare la prevedibilità della risorsa solare, la cui presenza è legata alla rotazione terrestre e al ciclo delle stagioni: la conoscenza della variazione dell’inclinazione dei raggi solari permette di modulare il soleggiamento e l’ombreggiamento degli spazi e di migliorare le condizioni di comfort termico.

I presupposti per un soleggiamento adeguato di uno spazio aperto urbano riguardano altezza, dimensioni, tipologia e indici di superficie dell’edificato, direzione e ampiezza delle strade, senza escludere affatto la pendenza del suolo.

Il soleggiamento può catalizzare dinamiche fruitive e attività situate, fino a stabilire gerarchie tra i luoghi, disegnando lo spazio da abitare. Durante i periodi più caldi, la presenza di movimenti d’aria e la scelta di sistemi per il raffrescamento ovvero di tecniche e strategie temporanee per il controllo della radiazione solare non limitano, e a volte addirittura amplificano, l’attrattività delle aree soleggiate.

Nell’ambito geografico dell’Europa del Mediterraneo si dovrebbe tendere, infatti, ad aumentare la possibilità di uno spazio di ricevere radiazione solare diretta e, contemporaneamente, a ridurre la sua tendenza a trattenere calore. Aspetti come ubicazione e morfologia risultano essenziali sia per incrementare l’accesso di radiazione che per favorire il passaggio di scie di vento o movimenti d’aria.

La progettazione non può considerare separatamente le componenti dello spazio, e per quanto alcune appartengano alla sfera dell’invisibile riescono comunque ad imprimere un carattere sostanziale ai luoghi. Le interazioni tra le molteplici variabili sono complesse ma la relazione tra aspetti climatici e organizzazione degli spazi costruiti è biunivoca. Anche i materiali urbani sono in rapporto di mutua dipendenza rispetto al microclima. Le loro proprietà fisiche tendono a trattenere in misura differente il calore, sia in termini di rilascio graduale che di conducibilità termica. Il surriscaldamento che spesso si genera nelle aree urbane è imputabile perlopiù agli effetti prodotti dalla radiazione solare incidente sul suolo o sulle superfici; la scelta dei materiali urbani può quindi condizionare sensibilmente la qualità ambientale.

Il sole come materiale di progetto può essere considerato quindi veicolo per la qualità, e diventano interessanti le relative strategie operative. Il sole investe lo spazio coinvolgendone ogni componente. È energia che si trasforma e si conserva, fonte di ogni presenza.

Open spaces habitability is directly connected to perceived thermal comfort in the outdoors. The amount of solar radiation, light and heat within open spaces, proportions perceived microclimate condition.

Solar resource within the Mediterranean environment is more experienced then in other places, it helps to define space quality by its symbolic and physical characteristics becoming a proper material of urban design. It should enhance the amount of solar radiation in the area, with basic elements as location and urban morphology, while reducing its tendency to retain heat, through the usage and the choice of materials.