Architettura ecosostenibile e contesto
di Ivana Carbone
in: CaseArchitetture, 2012 – Edizioni dell’Anna, Roma
La sostenibilità ambientale in ambito architettonico può essere configurata come risultato di una sintesi tra la realtà specifica e le esigenze variabili, senza presupporre un linguaggio univoco.
A livello internazionale si sviluppano le grandi tendenze del low-tech, dell’high-tech e di un’architettura che media tra queste due, incentrando la progettazione sull’uomo e sulle sue attività. In generale, con il termine architettura sostenibile si allude ad una serie di discipline che, pur differenziandosi, tendono verso l’obiettivo comune del perseguimento di integrità ecologica, efficienza economica ed equità sociale.
L’architettura eco-sostenibile pone l’accento, in particolare, sul rispetto verso l’ambiente naturale e sull’integrazione nel contesto, compatibilmente alle diversità sia biologiche, che socio-economiche e culturali. La versatilità ne è una condizione necessaria proprio perché si tende ad un equilibrio dinamico, tra elementi anche opposti che possono stare tra loro in un rapporto sempre differente, a seconda delle realtà locali. Non a caso nell’idea originaria di sviluppo sostenibile è già insito un cambiamento che rimanda ad una rielaborazione dello status quo, compensato dal senso di conservazione nel tempo implicito nella sostenibilità.
Ma come si possa riuscire, attraverso il progetto architettonico ed urbano, ad ottimizzare le risorse disponibili, a garantire salubrità dell’ambiente e a migliorare la qualità della vita e il benessere in modo durevole favorendo il soddisfacimento dei bisogni attuali, e contemporaneamente assicurandone quello delle future generazioni è compito della progettazione ecosostenibile. E se si ammette di essere parti di un sistema, di una realtà intrinsecamente complessa e dinamica, eppure indivisibile, si può ipotizzare che avere come solido punto di partenza la comprensione della realtà locale, e quindi del contesto, e che stabilirne una coerente interrelazione sia una risposta.
La concretizzazione nel progetto di tali presupposti concettuali va ben al di là della mera efficienza tecnologica. Il manufatto edilizio diventa esso stesso un organismo complesso in grado d’interagire con l’ambiente. Un approccio che faccia propri tali principi già dalle prime fasi progettuali rafforza il valore di un’architettura che rimanderà, più o meno consapevolmente, a valori ancestrali ed insiti nell’immaginario sociale e che, pur distinguendosi per un linguaggio contemporaneo, sembrerà aver interiorizzato il luogo, la sua aria, i suoi abitanti.